venerdì 14 dicembre 2007

La finanziaria e le buone notizie per i giovani


Le strategie del governo per combattere la precarietà e restituire nuove prospettive di sicurezza ai giovani, illustrate dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi

di Cristina Sanna

Professor Prodi, la finanziaria 2008 assegna 800 milioni di euro a favore del Fondo per l'occupazione. Ci potrebbe anticipare nello specifico come saranno investite queste risorse?

Al Fondo per l’occupazione andranno nuove risorse per rispondere, in primo luogo, alle crisi occupazionali in atto nel nostro Paese. Gli 800 milioni stanziati saranno infatti destinati a tutelare il reddito dei lavoratori che sono in procinto di perdere o hanno perso il posto di lavoro, anche di quelli che appartengono a settori tuttora non garantiti dalla normativa in vigore. In questo senso abbiamo previsto la proroga degli ammortizzatori sociali “in deroga” (in attesa di un’auspicata riforma complessiva) e degli ammortizzatori sociali nel settore del commercio. Il Fondo coprirà anche i trattamenti di integrazione salariale nel caso di crisi aziendali per cessazione di attività. Infine, abbiamo voluto rinnovare la possibilità di iscrizione nelle liste di mobilità anche ai lavoratori dipendenti da piccole imprese, quelle con meno di 15 dipendenti.

Quali sono, quindi, in concreto i provvedimenti compresi nella manovra finalizzati ad agevolare l'inserimento dei giovani nel mercato del lavoro e a ridurre il fenomeno della precarietà?

I giovani, insieme alle donne, sono gli anelli deboli del mercato del lavoro. Di questo siamo consapevoli e a questo vogliamo rispondere portando avanti politiche mirate per raggiungere una flessibilità “buona” in contrasto alla precarietà. Il nostro è un progetto di lunga durata, un compito che non può esaurirsi a breve termine. Stiamo facendo passi avanti: con la Finanziaria di quest’anno il Governo vuole combattere seriamente la precarietà e restituire nuove prospettive e sicurezze ai giovani. Investiamo per potenziare i servizi per l’impiego, per esempio. Per il contratto a tempo determinato abbiamo concordato un limite di 36 mesi alla possibilità di reiterazione, passato il quale nuovi contratti a termine possono essere stipulati solo davanti alle Direzioni provinciali del lavoro e con l’assistenza sindacale. I precari della pubblica amministrazione (un vero esercito, come sappiamo) saranno stabilizzati nel giro di tre anni, se supereranno idonee procedure di selezione. E torna il credito d’imposta per nuove assunzioni a tempo indeterminato nel Mezzogiorno.
Poi finanziamenti agevolati e misure a sostegno del reddito dei lavoratori con carriere discontinue o disoccupati. Abbiamo pensato all’istituzione di un fondo credito per consentire ai lavoratori parasubordinati di accedere, in assenza di contratto, ad un credito a tasso di interesse zero - o molto basso - in grado di compensare cadute di reddito collegate ad attività intermittenti, anticipando in tal modo futuri redditi (il fondo potrà erogare fino a 600 euro mensili per 12 mesi con restituzione posticipata a 2 o 3 anni). Un fondo microcredito per incentivare le attività innovative dei giovani, con priorità per le donne. Poi un fondo dedicato ai giovani lavoratori autonomi, per aiutarli nelle necessità finanziarie legate all’avvio di nuove imprese, dall’artigianato alla cooperazione. Per sostenere i ricercatori universitari, poi, sarà aumentato l’importo dei loro assegni di ricerca.
Ma non dimentichiamo gli interventi pensati per migliorare la prestazione pensionistica futura. Per esempio la totalizzazione dei contributi previdenziali. Lo scopo è che non vada perduto nemmeno un euro di quanto i lavoratori flessibili versano. I fondi servono proprio per aiutare a cumulare le diverse gestioni previdenziali a partire dal 2008. Pensando ai possibili spazi di inattività abbiamo pensato anche alla copertura contributiva figurativa dei periodi di non lavoro, commisurata alla retribuzione percepita. Ci sono poi interventi in materia di riscatto della laurea, per renderlo meno oneroso e più conveniente sotto il profilo previdenziale.
Infine l’aumento dell’indennità di disoccupazione, che viene estesa anche ai parasubordinati. E il finanziamento di 30mila stage per neolaureati.

Nella finanziaria 2008, il governo ha inoltre previsto 500 nuove assunzioni da destinare al Ministero per i beni e le attività culturali. Quali saranno le figure professionali coinvolte in questa importante opportunità?

I risultati eccellenti registrati dal turismo culturale rappresentano oramai un importante fenomeno sociale e civile che diventa ricchezza economica. Un fenomeno da valorizzare e che può dare vita a nuove opportunità professionali, di specializzazione e di valorizzazione delle competenze e dei talenti. E allora, dopo anni di blocco totale, abbiamo previsto nuove assunzioni al Ministero per i beni e le attività culturali. Si tratta di 400 nuovi assistenti alla vigilanza, alla sicurezza, all’accoglienza, alla comunicazione e ai servizi al pubblico. Inoltre 100 nuovi architetti, archeologi, storici dell’arte e amministrativi.

Tra gli interventi dedicati ai giovani sono stati annunciati sconti fiscali per l'abitazione in affitto. Ci potrebbe indicare l'entità delle agevolazioni previste e quali sono i requisiti necessari per poterne beneficiare?

Per quanto riguarda la politica degli affitti, abbiamo pensato, innanzitutto, ai giovani lavoratori a basso reddito e agli studenti fuorisede. Le misure introdotte certo favoriscono la redistribuzione, e quindi una maggiore equità sociale, ma anche la dinamica sociale: l’immobilismo è un freno alla crescita economica.
Per i lavoratori tra i 20 e i 30 anni che vanno a vivere in affitto e hanno un reddito fino a 15.493 euro, è previsto uno sconto fiscale di circa 1.000 euro. La detrazione diventa di 500 euro per i redditi fino a 30.987 euro. Questa agevolazione vale per i primi tre anni di decorrenza del contratto, purché i padroni di casa non siano i genitori o gli affidatari. La registrazione del contratto d’affitto che dà diritto alle detrazioni può essere comunicata direttamente al sostituto d’imposta o nella dichiarazione dei redditi. Nel caso in cui il giovane contribuente si trovi ad avere un’imposta da versare, al netto delle detrazioni per carichi familiari e di lavoro, inferiore all’ammontare della detrazione prevista, è riconosciuto un bonus a copertura della differenza non utilizzabile.
Poi gli studenti universitari fuori sede, con la conferma delle detrazioni del 19% sugli affitti già previste dalla Finanziaria 2007. Una misura importante che abbiamo voluto rinnovare perché centra diversi obiettivi: aiuta i giovani ad uscire di casa, stimola l’emersione del mercato delle locazioni “in nero”( gli studenti universitari fuori sede risultano essere i più esposti) , alleggerisce i costi delle famiglie dei ragazzi che studiano. La norma attualmente in vigore prevede la possibilità di detrarre 2.600 euro annui dalla locazione. Aggiungo che la detrazione riguarda qualsiasi tipo di contratto: non è necessario che si tratti di un contratto per studenti, può essere semplicemente un contratto ad uso transitorio, anche per l’affitto di una stanza o di un posto letto, purché sia a norma di legge.
L’agevolazione fiscale spetta ai genitori per chi è ancora a carico, oppure può essere fatta direttamente sui propri redditi.

Quale suggerimento utile può dare ai giovani per essere una risorsa sempre più competitiva nell'ambito del mercato del lavoro?

Secondo alcuni sondaggi, i giovani italiani non sarebbero molto favorevoli a politiche di liberalizzazione e di apertura. Meritocrazia e concorrenza spaventerebbero di più i giovani italiani rispetto ai loro coetanei tedeschi, inglesi o svedesi. Vorrei che i giovani riflettessero su questo: la ragionevole selezione è la garanzia della giustizia e se il sistema è bloccato, i primi a sbattere contro le barriere all’ingresso sono proprio loro. Un esempio per tutti: la liberalizzazione dei farmaci cosiddetti “da banco” del decreto Bersani, che ha creato nuove occasioni di lavoro per i giovani farmacisti.
I giovani oggi si trovano di fronte a un sistema di rischi, vincoli, ma potenzialmente anche a grandi opportunità, molto diverso da quello delle generazioni precedenti.
Non si è medici se sia ha una laurea ma non si sa fare il proprio mestiere, né ingegneri e quant’altro. La competizione, oggi, è a tutto raggio. Bisogna allora mettere in moto la creatività, l’entusiasmo, l’ambizione. Serve ai giovani ed è essenziale per un’Italia che vogliamo più dinamica. La ripresa del nostro Paese deve avvenire attraverso le idee della generazione più giovane. Poi, certo, le politiche pubbliche devono fare la loro parte, dando l’opportunità ai ragazzi di sperimentare e di mettersi alla prova, garantendo loro più opportunità e riconoscendo sempre più spazio al talento, al merito, alla creatività.


Pubblicato su "RomaGiovani"

Novembre 2007

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