venerdì 30 novembre 2007

Servizio civile, un anno da non perdere

Intervista a Diego Cipriani, Direttore Generale dell'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile
A cura di Cristina Sanna

Il Ministero per la Solidarietà Sociale e la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ufficio Nazionale per il Servizio Civile - hanno avviato le procedure per la partecipazione alla selezione di 38.922 volontari da impiegare nei progetti di servizio civile nazionale in Italia e all'estero.Il Dott. Diego Cipriani, Direttore Generale dell'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, ha incontrato la redazione di "Roma giovani" per illustrare le opportunità offerte dal Servizio Civile Nazionale, rivolte ai ragazzi e ragazze dai diciotto ai ventotto anni.
Dott. Cipriani, ci potrebbe illustrare quali sono gli aspetti più significativi che qualificano questa iniziativa come una importante opportunità di lavoro per i giovani?
Questa iniziativa è caratterizzata dalla pubblicazione di un bando nazionale di competenza dell’Ufficio Nazionale e di bandi di competenza regionale. Ciò rappresenta una grande novità rispetto al passato. Per la prima volta, infatti, le regioni hanno assunto delle competenze che prima erano proprie dell’Ufficio nazionale. Le regioni hanno direttamente valutato i progetti presentati dagli enti iscritti agli albi regionali al fine di poter stilare delle graduatorie, sulla base delle quali, sono stati poi predisposti i bandi regionali. All'Ufficio Nazionale è rimasto, invece, il compito di valutare i progetti degli enti a livello nazionale. Oltre a questa importante novità, mi preme evidenziare un altro aspetto positivo: la qualità dei progetti ammessi in graduatoria. Questa considerazione nasce dal fatto che mentre l'anno scorso un progetto rientrava nella graduatoria del bando con un punteggio pari a 49 su 100, quest'anno sono stati ammessi in graduatoria solo quei progetti che hanno realizzato un punteggio di 51 su 80. La premessa a tutto ciò è che non tutti i progetti valutati, vengono ammessi in graduatoria.Infatti, le risorse economiche disponibili solitamente non consentono di finanziare tutti i progetti presentati e, per questo motivo, è necessario introdurre il criterio selettivo della graduatoria. Considerate che nel 2006 sono stati presentati progetti per 120 mila volontari e valutati positivamente solo i due terzi, pari a circa 90 mila posti.
Quali sono i progetti più rilevanti nell'ambito dei quali saranno inseriti i volontari?
Non possiamo parlare di una rilevanza maggiore o minore di un progetto rispetto ad un altro. Posso però dire che il 53,5% dei progetti inseriti nel recente bando riguardano il settore dell'assistenza, il 27,5% riguardano il settore dell'educazione e promozione culturale, il 12,5% il settore del patrimonio artistico e culturale; il 3,5% l'ambiente; l'1,5% la protezione civile. Infine, l'1,5% è dedicato all'estero: abbiamo progetti per 543 volontari destinati all'estero. Dai dati emerge dunque un aspetto rilevante: la metà dei progetti del servizio civile è dedicata al settore assistenziale.
Quali prospettive occupazionali future potranno avere - nello stesso ambito - i volontari, una volta ultimati i dodici mesi di servizio civile?
Il servizio civile non è un lavoro ma può essere considerato come un importante periodo di formazione utile ai fini lavorativi. Esso fornisce ai giovani la possibilità di acquisire competenze e professionalità necessarie a introdursi nel mercato del lavoro.Non è però infrequente l'esperienza di alcuni giovani del servizio civile che sono stati assunti dagli enti presso i quali hanno svolto la loro attività di volontariato. Questa opportunità si è verificata soprattutto all'interno di enti di natura privata che operano nell'ambito assistenziale.Questa, ovviamente, non è una assicurazione che può essere data a tutti: se così fosse si sarebbe già dissolta la piaga della disoccupazione giovanile. Per coloro che scelgono di fare un'esperienza qualificata e significativa ci sono comunque buone possibilità che l'ente richiami il giovane per offrigli una proposta di lavoro.Il collegamento quindi con il mondo del lavoro è determinato dal fatto che attraverso il servizio civile si possono acquisire capacità e professionalità da spendere nel mercato del lavoro. La scadenza per presentare le domande di partecipazione al bando di concorso è prevista per il prossimo 12 luglio.
Ci potrebbe anticipare se nel prossimo futuro intendete avviare altre campagne di reclutamento?
Il bando ordinario è unico, però, l'anno scorso, poiché le risorse economiche non erano adeguate a finanziare tutti i progetti, il governo ha stanziato - in una fase successiva - ulteriori 30 milioni di euro. Questo ha consentito di emanare un secondo bando. Allo stesso modo, come noi ci auspichiamo che accada, se ci saranno nuovi finanziamenti per il 2007 sarà possibile procedere con un nuovo bando, immagino da pubblicare nel prossimo autunno. Posso però anticiparvi che è già in programma un bando straordinario per la provincia di Napoli, in risposta all’invito avanzato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e dal Presidente del Consiglio, Romano Prodi.
Nelle precedenti campagne di reclutamento qualè stato il livello di adesione? Come hanno risposto le donne?
Il 70% dei volontari è donna. C'è una predominanza di partecipazione femminile dopo anni in cui il servizio civile era riservato solo agli uomini, in quanto obiettori di coscienza.I ragazzi rispondono molto bene, soprattutto al centro-sud, dove le domande di adesione superano i posti disponibili. Per questo motivo riteniamo che siano più fortunati i ragazzi del nord e quindi, di conseguenza, le selezioni sono più difficili da superare per i ragazzi del sud.In ogni caso posso affermare che il grado di adesione da parte dei giovani italiani è molto alto.
Quale messaggio trasmettere ai giovani che si apprestano a presentare domanda di partecipazione al concorso?
Proprio in questi giorni è stato lanciato sulle reti Rai il nuovo spot tv (tra l'altro disponibile anche nel nostro sito www.serviziocivile.it) che propone il seguente slogan: "servizio civile: un anno da non perdere".Mi sembra che sia questo l'invito che si può fare ai giovani, ovvero di non perdere l'opportunità e l'occasione di fare questa esperienza.Le motivazioni sono principalmente due, una di tipo personale e l'altra di carattere sociale.Per quanto riguarda la prima, lo abbiamo già detto, il servizio civile consente di acquisire a livello personale professionalità e competenze. Per quanto riguarda la seconda, il vantaggio è della comunità, della nostra nazione, perchè con il servizio civile si realizza una grande opportunità per essere utile agli altri.
Roma, giugno 2007
Cristina Sanna
per RomaGiovani