venerdì 7 dicembre 2007

Formazione: un unvestimento per il tuo futuro

Intervista all'Assessore dell'Istruzione,
Diritto allo Studio e Formazione della Regione Lazio, Silvia Costa

A cura di Cristina Sanna


Assessore, la Regione Lazio ha rivolto particolare attenzione ai giovani e alla loro formazione. Ci potrebbe illustrare quali sono le iniziative più salienti messe in atto dal suo Assessorato?

Proprio in questi giorni la Giunta regionale ha approvato il Piano per i percorsi triennali professionali sperimentali, stanziando a favore un fondo di oltre 43 milioni di euro. L'obiettivo è quello di ridurre il livello di dispersione scolastica, oltre che raggiungere un livello più alto di qualità nell'ambito della formazione. E' stato quindi pensato di rafforzare questo tipo di esperienza, che si è rivelata, negli anni precedenti, estremamente positiva nella nostra regione e non solo. Mi riferisco, appunto, ai percorsi professionali sperimentali rivolti ai ragazzi tra i 14 e i 18 anni che abbandonano la scuola media, o i primi anni delle superiori, o che sono a rischio di dispersione.
I programmi di formazione vengono quindi concordati tra le Regioni, con il Ministero dell'Istruzione e il Ministero del Lavoro, e consentono ai ragazzi di seguire corsi condivisi dalla scuola e di ottenere, in questo modo, una qualifica professionale riconosciuta a livello nazionale.
In questi anni, nel Lazio, hanno usufruito di questa iniziativa oltre 7600 ragazzi, 2800 dei quali hanno ottenuto una qualifica professionale e quasi la metà è rientrata nel percorso scolastico superiore. La domanda di accesso è in forte espansione, a dimostrazione del notevole interesse per questi percorsi formativi, che indirizzano i giovani verso una professione o li aiutano a rientrare nelle scuole a proseguire gli studi. Nel Lazio, con presenza di indici di dispersione scolastica pari al 15%, stimiamo che l'attivazione dei percorsi triennali avrà un impatto positivo sull'abbandono e sulla dispersione intorno al 2,1%.

A febbraio avete, tra l'altro, avviato l'esperienza - ancora in corso - "dei poli formativi per l'istruzione e la formazione tecnica superiore" destinata ai giovani tra i 18 e i 29 anni.
Quali sono i settori principali coinvolti in questo tipo di percorso formativo?

Aerospaziale, Ambiente ed energia, Beni e attività culturali, Chimico farmaceutico, Cinema ed audiovisivo, Ict, Logistica, Nautica, Manutenzione, Grafica editoriale, Turismo integrato e infine il settore dell'agroindustria e dell'agroalimentare.
Il progetto consiste preliminarmente nella individuazione di soggetti (istituzioni scolastiche di secondo grado, enti di formazione, centri di ricerca, università ed imprese) ai quali affidare sulla base di una programmazione pluriennale e con obiettivi di eccellenza, la realizzazione di percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore in tali settori.
I 12 poli individuati, tra le 73 candidature ricevute, sono interprovinciali, come la nautica, mentre gli altri vedono coinvolte le singole province con particolare presenza in quella di Roma.
I percorsi formativi per l'istruzione e la formazione tecnica superiore comprendono un massimo di 2.400 ore formative, di cui il 30% di queste viene svolta direttamente nei luoghi di lavoro, in Italia o all'estero, attraverso stage o tirocini formativi. Ai partecipanti idonei viene, poi, rilasciato un attestato professionale che certifica le conoscenze e le competenze acquisite, oltre che una dichiarazione sul riconoscimento dei crediti formativi per il reingresso all'Università.

Lo scorso 2 luglio sono scaduti i termini di partecipazione al bando in favore dell'occupazione -giunto ormai alla sua seconda edizione - che consentirà a 700 neolaureati di svolgere stage e tirocini formativi retribuiti per circa 700 euro al mese. Una iniziativa vincente che prevede, inoltre, agevolazioni per le aziende che assumeranno i neolaureati al termine degli stage. Pensate, nel prossimo futuro, di lanciare altre iniziative rivolte ai neolaureati sui temi del placement e del graduate recruiting?

Nel Lazio abbiamo un dato molto interessante e riguarda appunto il numero dei laureati che supera quasi il 10% rispetto alla media nazionale. Allo stesso tempo ci sono però anche delle criticità e mi riferisco al conseguimento delle cosiddette "lauree deboli" e al fatto che non si conseguono abbastanza lauree scientifiche. Inoltre, a questo, si aggiungono tutta una serie di difficoltà che i ragazzi neolaureati incontrano nel momento in cui cercano di introdursi nel mercato del lavoro per formarsi un curriculum professionale.
Per questo motivo è stato realizzato un bando per l'assegnazione di borse-lavoro rivolte ai neolaureati nelle materie scientifiche, e pensiamo nel prossimo anno di estenderlo anche ad altri indirizzi di laurea, per consentire loro di usufruire di stage retribuiti con l'obiettivo di ridurre queste difficoltà. Questa iniziativa prevede inoltre l'assegnazione di incentivi alle imprese per trasformare lo stage in un vero e proprio contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Ma la grande novità, che sarà operativa da settembre sul nostro territorio regionale, riguarda l'avvio di forme di apprendistato sia professionalizzante e sia in alta formazione, volte a favorire l'acquisizione di competenze professionali, di diplomi o di percorsi di alta formazione. Ciò permetterà ai giovani di andare oltre il semplice stage formativo e di ottenere, quindi, un vero e proprio contratto di lavoro. Siamo la prima regione in Italia che ha previsto, in favore dell'apprendistato, un incentivo alle imprese molto alto per sostenerle a trasformare il contratto di apprendistato in un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Il meccanismo adottato è di tipo progressivo, ovvero prima l'impresa trasforma il contratto e tanto più alto sarà l'incentivo.
Questo è stato pensato per scoraggiare il prolungamento dell'apprendistato.

Quale consiglio vuole dare ai giovani per superare le attuali problematiche presenti nel mercato del lavoro?

Mi piacerebbe intanto poter ricevere dai giovani un riscontro sui servizi formativi messi a loro disposizione, ovvero che anche loro si rendano parte attiva. Solo in questo modo possiamo migliorare l'offerta formativa per renderla sempre più rispondente alle loro esigenze. Penso che questo tipo di confronto sia un punto di partenza molto importante. Un secondo consiglio che vorrei dare ai giovani è quello di informarsi sulla vasta gamma formativa e sulle opportunità e agevolazioni a loro dedicate al fine di sfruttarle al meglio, sulla base delle loro attitudini e aspirazioni professionali. Infine, ma non in ultimo, i giovani devono investire nella conoscenza di almeno una lingua straniera. Questo aspetto è fondamentale per diventare competitivi nel mercato del lavoro.

Tutte le informazioni relative ai programmi di orientamento e formazione della Regione Lazio sono disponibili sul sito www.sirio.regione.lazio.it.

pubblicato su "RomaGiovani"
luglio 2007

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